Ci sono prodotti che raccontano storie, che parlano di territori, di mani che lavorano la terra e di una cultura che non vuole essere dimenticata. Il Pisello di Miradolo Terme, o erbion, è uno di questi.
Il Pisello di Miradolo Terme non è solo un legume, ma un simbolo di tradizione agricola e identità territoriale. Un tempo i contadini di Miradolo e San Colombano al Lambro seminavano questa varietà rara sulla collina e tra i filari delle viti, destinandola a mercati di grandi città come Milano e Pavia. Conosciuto per la sua qualità e freschezza, l’erbion rappresentava una fonte di reddito preziosa per i contadini e, a testimonianza del prestigio che lo circondava,i cartelli che annunciavano il loro arrivo riportavano “Piselli di Miradolo”.
Oggi, però, questo prodotto rischia l’estinzione. Grazie all’impegno della comunità locale e alla tutela dell’Arca del Gusto di SlowFood, l’erbion sta trovando una nuova opportunità di rinascita. L’Associazione Amici di Miradolo è in prima linea per preservarlo, custodendo e mantenendo viva la sua coltivazione e organizzando ogni anno una festa dedicata, dove i visitatori possono gustare piatti tipici e acquistare direttamente i piselli freschi.
Il futuro del Pisello di Miradolo è ora affidato alla sinergia tra il Distretto Agroalimentare della Collina di San Colombano, l’Associazione Amici di Miradolo e il Comune di Miradolo Terme, che grazie al Progetto Erbion potrà tornare a essere una risorsa preziosa, un simbolo di biodiversità e un esempio di qualità agroalimentare per il territorio.
Il Progetto Erbion: un rilancio per il futuro
Il Progetto Erbion intende riportare a piena coltivazione il Pisello di Miradolo attraverso un processo che punta non solo alla salvaguardia della varietà, ma anche alla sua valorizzazione commerciale.
Grazie alla guida dell’Associazione Amici di Miradolo e al coordinamento del Comune di Miradolo Terme, i semi dell’erbion sono stati piantati per la prima volta nei campi sperimentali del Distretto Agroalimentare della Collina di San Colombano. La semente, fornita dall’Associazione Amici di Miradolo e selezionata con cura per preservare la purezza del prodotto e garantirne la genuinità, è stata utilizzata in parte per ridurre i rischi di improduttività: la seconda metà verrà seminata a febbraio 2025.
Questo primo passo segna l’avvio di un percorso che mira ad arrivare a una produzione del pisello idonea a permettere, nell’annata agraria 2025-2026, la sua coltivazione presso alcune aziende agricole associate al Distretto che hanno manifestato la disponibilità e l’intenzione di investire sul prodotto e la volontà di impegnandosi a rispettare un apposito disciplinare che ne garantirà la qualità.